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Carlos Giménez: Web
la rebelión consiste en mirar una rosa
hasta pulverizarse los ojos
Alejandra Pizarnik
On June 15th, the 11th class graduated 89 women from the City of Joy. They have joined 849 other women who were educated, nurtured, fed, and empowered. Since the beginning of the program 938 women have released massive trauma and horrific memories. 938 women have danced, sung, learned their rights, performed plays, developed agricultural skills, and come to love their bodies. 938 women are leaders in their communities, no longer stigmatized for being raped but instead are acting as forces of energy and determination, entrepreneurs of small business, initiators of collectives, restaurants owners, farmers with new land, educators. They also advocate on sexual violence, and volunteer in a self-created recruiting network for new women at City of Joy. Some are journalists, immigration workers, tailors, students, herbalists, and teachers. 45 graduates are employed in the V-World Farm. The graduation day was the celebration of victory over past trauma. It was a day during which each woman declared being healed and transformed. It was a day of femininity. It was a day of happiness and fierce brilliance organized by the graduates themselves. READ the Full Recap > SUPPORT Women Survivors Turning Pain to Power, Donate today to City of Joy >
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Nickel Independent Film Festival TONIGHT! Wed, June 21 @ 7:00 PM LSPU Hall, Newfoundland, Canada TICKETS: http://nickelfestival.com/ Roxbury International Film Festival Wed, June 28 @ 3:00 PM Museum of Fine Arts, Boston, USA TICKETS: http://www.mfa.org/programs/ Woods Hole Film Festival Sunday, July 30 @ 7:00 PM Falmouth Academy, Massachusetts, USA TICKETS: https://www.goelevent.com/ Want to learn how to bring City of Joy to your community? Sign up to receive updates at www.cityofjoyfilm.com, and you'll be the first to know when this powerful film is available to screen in your city. |
Artículo del profesor, historiador de Arte, Roldan Esteba Grillet, de la AICA (Asociación Internacional de Críticos de Arte, Capítulo Venezuela).
"Con mucho orgullo -compartido con mis colegas Susana Benko, María Luz Cárdenas y Félix Suazo (todos miembros de la Asociación Internacional de Críticos de Arte, capítulo Venezuela, AICA), participo que el pasado 11 de noviembre en el contexto de la Bienal de Arquitectura de Venecia, fue presentada esta enciclopedia internacional del Arte Contemporáneo, de la editorial Treccani, reconocida mundialmente por su especialidad. Durante unos cuantos meses nos reunimos para ir depurando una lista de importantes artistas venezolanos, entre fotógrafos, arquitectos, pintores y escultores más algún crítico o historiador, nacido en el siglo XX que, por exigencias editoriales, tuvo que ir reduciéndose hasta llegar a diez los escogidos: Jacobo Borges, Alejandro Otero, Jesús Soto, Carlos Cruz-Diez, Gego, Rolando Peña, Marisol Escobar, Paolo Gasparini, Carlos Raúl Villanueva, José Hernández-Diez, Alfredo Boulton.
Junto a las trayectorias de esos artistas se nos encomendó el desarrollo de algunos temas específicos como el grupo El Techo de la Ballena, el Museo de Arte Contemporáneo de Caracas, la Fundación Museo de Arte Moderno Jesús Soto de Ciudad Bolívar, la Ciudad Universitaria de Caracas, la Colección Patricia Phelps de Cisneros, más otros tres temas de carácter más general como la presencia del dadaísmo, el dibujo y la ilustración, y la relación de la política y el arte en América Latina.
El equipo venezolano está especialmente agradecido con el coordinador italiano para América Latina, Dr. Mario Sartor, por bregar en nuestro nombre a favor de un justo pago de honorarios".
©Roldan Esteba Grillet
Profesor, historiador de Arte, miembro de la AICA (Asociación Internacional de Críticos de Arte, Capítulo Venezuela).
Editorial Treccani: web oficial
4 VOLUMI DI 800 PAGINE L’UNO, 435 AUTORI TRA I PIÙ INFLUENTI STUDIOSI D’ARTE AL MONDO E QUATTRO OPERE INEDITE: SONO I NUMERI DI QUEST’OPERA MAGNA REALIZZATA DA TRECCANI, DI CUI CI HA PARLATO IL DIRETTORE SCIENTIFICO VINCENZO TRIONE.
Il progetto, annunciato per la prima volta nel 2017, dopo anni di intenso lavoro di ricerca è diventato realtà. Treccani ha presentato l’Enciclopedia italiana dell’arte contemporanea internazionale, diretta da Vincenzo Trione e Valeria della Valle, in una location d’eccezione, la Biennale di Venezia. Un’opera magna – la prima nel suo genere e che parte dall’Italia – che si impegna a raccontare la complessità e la pluralità dell’arte mondiale e del suo sistema, avvalendosi della voce di 435 autori tra i massimi studiosi di storia e critica delle arti di tutto il mondo, tra storici e scrittori italiani e stranieri. Il risultato è un’opera divisa in quattro volumi illustrati che contano circa 800 pagine l’uno, per un totale di oltre 3.600 lemmi e sottolemmi. Anche gli artisti sono stati parte attiva di quest’opera Treccani: a quattro maestri internazionali, accomunati dal fatto di avere la “K” come iniziale del cognome, è stato chiesto di produrre un’opera ad hoc, rappresentando ognuno il proprio continente di provenienza. Loro sono Anselm Kiefer per l’Europa, Joseph Kosuth per l’America, William Kentridge per l’Africa e Anish Kapoor per l’Asia. A coronare il progetto, l’opera di Shirin Neshat che introduce al primo volume, alla quale è stato commissionato uno speciale “portfolio”.
Difficile spiegare in poche parole l’ambizione di questo progetto enciclopedico, che fin dal suo concepimento ha cercato di raccontare e interpretare sotto molteplici punti di vista il lungo periodo storico che va dal 1900 ai giorni nostri. Gli obiettivi stati sono i seguenti: raccontare non solo gli artisti e i movimenti, ma estende il campo anche a tutte quelle figure che lavorano dentro al sistema dell’arte, dai galleristi agli storici e ai critici, dai curatori agli art advisor e così via; analizzare il rapporto dell’ambito artistico con gli altri linguaggi, come moda, fotografia, cinema e design. Ma soprattutto, la necessità di andare oltre la visione eurocentrica e occidentocentrica che per lungo tempo ha dominato la narrazione della storia in generale, ma soprattutto quella dell’arte. Nell’Enciclopedia italiana dell’arte contemporanea internazionale, quindi, sarà possibile trovare le eccellenze artistiche anche di Africa, India, sud-est Asiatico, Cina, Giappone, Paesi Latinoamericani.
Come è stato possibile raggiungere questa meta? “Abbiamo lavorato come se dovessimo costruire un colossal”, spiega Vincenzo Trione, raggiunto da Artribune. “Quindi, scegliendo dapprima i co-direttori, personaggi autorevoli come Jean-Loup Amselle, il maggior esperto di arte africana in occidente, Barbara Rose, figura storica della critica d’arte americana e Boris Groys, che ritengo il più importante teorico internazionale dell’arte in questo momento. Il passo successivo è stato individuare i consulenti per aree geografiche, a cui ho chiesto di fare delle proposte. Nel corso del tempo si sono susseguite poche riunioni plenarie e tante con i singoli consulenti”, racconta. “Tra le novità di questa enciclopedia ci sono le categorie tematiche approfondite nei vari Paesi: questo significa rendersi conto di cosa è stato il Pop per noi, ma anche cosa è stato per la Cina e per le altre parti del mondo! Una visione comparativa mai affrontata finora”. Un’ulteriore sfida è stata misurarsi con il concetto di enciclopedia in sé, che alle nuove generazioni sembra relegato al passato, come prosegue Trione: “Fare un’enciclopedia nel tempo di Wikipedia è un azzardo. La differenza è che, mentre sul web ogni informazione è passibile di dubbio, l’enciclopedia presenta voci inconfutabili. Molto curate dal punto di vista delle date e delle interpretazioni, ma anche per i temi che propone: il rapporto dell’arte con l’ecologia, con la politica, con l’ideologia, con l’impegno. Un lavoro portato avanti nella più totale indipendenza di idee: in questi cinque anni non sono mancati tentativi di influenzarci, ma non ne abbiamo mai tenuto conto, rimanendo autonomi nonostante le pressioni di eredi di artisti e affini”. Un altro segnale di innovazione del modello enciclopedico, è stato introdurre testi di voci provenienti da altri campi ma conoscitori dell’arte: filosofi, semiologi e scrittori del calibro di Emanuele Trevi, Melania Mazzucco, Maurizio Ferraris e Stefano Bartezzaghi. Un contributo essenziale per riflettere la caleidoscopica realtà rappresentata dall’arte contemporanea, anche nella sua stessa narrazione.
– Giulia Ronchi
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